[b]Taras Shevcenco
Nella casematta
Dedicazione ai miei compagni
Reivocate , fratres meos…
Che non ritornino i guai,
Quando miravamo in fiducia
Dalla gallera che finiva mai.
Possibilmente, pensavamo:“quando
Ancora ci vedermo nella vita
Per un dibattito tranquillo
Su quella terra impoverita?”
Pero’, non mai, fratres, non mai,
Noi non beviamo dal Dnipro unitamente!
Avendo difuso la nostra sventura
Nelle steppe e nelle praterie,
Separeremo poi le nostre vie,
E , nella liberta’, un po’ piu’ crederemo,
Prima che vivere cominceremo.
Tra altre persone, come una nazione,
Ma, prima, che lo sara’ successo,
Amatevi, miei fratelli,
Volete bene l’Ucraina,
E, per essa, sfortunata,
Il Signore, pregate,
E, Lo dimenticate, amici,
E non Lo bestemmiate,
E ,nella schiavitù, a volte,
Anche di me, vi ricordate.
Traduzione dall’ucraino all’italiano di Ivan Petryshyn,2016.
.
[/b]
àäðåñà: https://www.poetryclub.com.ua/getpoem.php?id=652300
Ðóáðèêà: Ïîåòè÷í³ ïåðåêëàäè
äàòà íàäõîäæåííÿ 17.03.2016
àâòîð: ivanpetryshyn